Il Parlamento europeo ha approvato, il 20 aprile, una relazione sulla revisione del Sestoprogramma d’azione circa ambiente e la conseguente definizione delle priorità del settimo. Nell’introduzione colpisce il divieto di incenerimento dei rifiuti, entro il 2020, che possono essere riciclati o compostati.
Ha segnalato il passaggio Giovanni Favia (M5S) interrogando la Giunta regionale per chiedere quali fossero le iniziative della Regione Emilia Romagna in vista dell’esito del Parlamento europeo. Una relazione che comporta la chiusura graduale di tutte le discariche e di tutti gli inceneritori, senza realizzarne nuovi e investendo le risorse per ridurre la produzione di rifiuti, per il riciclo, per il riuso, per la riconversione delle strutture esistenti.
Secondo l’esponente grillino questo è il primo passo verso il futuro della gestione dei rifiuti, una gestione che non potrà più passare per i costosi sistemi di incenerimento. Il vero centro del suo intervento nei confronti della Giunta è, quindi, il caso dell’inceneritore di Uguzzolo, il cui appalto è oggetto di una messa in mora all’Italia da parte della Commissione europea. Un impianto non voluto dai cittadini ducali, secondo Favia, visti i risultati delle recenti elezioni amministrative.
fonte: Parmanews24
Gli articoli della risoluzione del Parlamento europeo riguardanti i rifiuti
Il Parlamento europeo, (…)
32. è del parere che il settimo PAA debba prevedere la piena attuazione della legislazione sui rifiuti, in particolare il rispetto della gerarchia, garantendo coerenza con le altre politiche dell’UE; ritiene che esso debba fissare obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati,
Come si vede non si parla della messa al bando degli inceneritori……
meditate talebani meditate….
Franco