Martedi 13/10 a Reggio E. si è svolto un incontro sul tema “acqua del rubinetto” organizzato dalla cooperativa equo solidale RAVINALA (www.ravinala.org) a cui ha partecipato tra gli altri il responsabile dell’associazione Centro Studi Ambientali di Torino (che ha promosso la campagna TI VOGLIO BERE www.tvb-tivogliobere.it). Erano presenti anche alcuni assessori all’ambiente di comuni della nostra provincia.
Come noto (ma è sempre utile ricordarlo) il nostro acquedotto fornisce acqua perfettamente potabile, controllata periodicamente da ENIA e ASL (i dati di analisi sono disponibili sul sito di ENIA). Se l’acqua che esce dal rubinetto di casa propria sa di cloro (comunque assolutamente non dannoso per l’uomo in queste quantità), è sufficiente raccoglierla in una caraffa e berla dopo averla lasciata almeno un’ora in frigorifero. Se non basta, si può far installare dall’idraulico un sistema di trattamento per acqua ad uso domestico, secondo le disposizioni del DM 443/90, come i filtri a struttura composita (ce ne sono in commercio a prezzi accessibilissimi), perché sono dispositivi che migliorano le caratteristiche organolettiche dell’acqua (eliminando l’odore di cloro, per esempio) senza modificare il contenuto salino. Questi filtri riducono inoltre i cloro derivati e le sostanze residue.
Oltre all’evidente risparmio economico che deriva dal bere acqua di rubinetto (i dati statistici dicono che una famiglia media spende quasi 300 euro di acqua imbottigliata all’anno), è importante specificare che le tanto pubblicizzate acque in bottiglia hanno sovente valori peggiori dell’acqua di rubinetto e/o subiscono viaggi con esposizione al sole che ne modificano le caratteristiche. Inoltre, cosa fondamentale, dalla produzione di plastica e dal trasporto delle bottiglie deriva un inquinamento di proporzioni inimmaginabili.
L’Italia è il maggior consumatore mondiale pro-capite di acqua in bottiglia! Svegliamoci!
Il progetto Ti Voglio Bere oltre a promuovere l’acqua di rubinetto assiste dal punto di vista logistico/tecnico i privati ma anche gli enti pubblici che vogliono avviare e promuvere l’utilizzo di acqua del rubinetto negli edifici pubblici (scuole, RSA, asili, ecc…).
Per approfondire www.tvb-tivogliobere.it – www.imbrocchiamola.org
Sono perfettamente d’accordo sull’eliminare questo spreco di soldi e rifiuti in nome di un’abitudine .
Ciascun guastallese potrebbe almeno provare a ritornare al vecchio uso di bere l’acqua del rubinetto, magari col filtro … e l’amministrazione comunale dovrebbe naturalmente dare l’esempio in tutti gli edifici comunali.
Siamo in tempo di crisi o no ?